lunedì 18 novembre 2013

MALATTIA PROFESSIONALE E SUPERAMENTO DEL PERIODO DI COMPORTO



La Corte del merito – si legge nella sentenza – ha fatto corretta applicazione di tali principi, non limitandosi a considerare la natura professionale della malattia, ma doverosamente accertando la riconducibilità della stessa a colpa datoriale, verificata anche attraverso la c.t.u. espletata, le cui conclusioni sono state nel senso che la lavorazione cui era addetta il lavoratore era caratterizzata dai rischi specifici costituiti dalla ripetuta movimentazione di pesi sebbene non eccessivi e dalla esposizione a sbalzi di temperatura. Pertanto non pare licenziabile il lavoratore che supera il periodo di comporto a causa di malattie riconducibili all'attività lavorativa.

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