
La
farsa continua, una sequela di errori che sin dall’inizio della
vicenda ha segnato il cammino che ha portato all’ennesima
magra figura di un governo, a nostro sommesso parere, non
più rappresentativo perché non meritevole di tale onore. Per la
prima volta , in una situazione così difficile, trovano unità di
pensiero il capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Luigi
Binelli Mantelli, ed il Generale Cotticelli, presidente del COCER
interforze, i quali, ritengono, che la farsa debba terminare e che i
militari Italiani debbano ritornare in Italia.
Il governo Italiano ha assicurato che non potrà essere applicata la pena di morte ai fucilieri Latorre e Girone , ma ad aggravare ulteriormente la situazione sono le parole del Ministro della Giustizia Indiana, Ashwani Kumar, che ha negato l'annuncio di tali assicurazioni. Pirandello e Totò non avrebbero saputo fare di meglio, una sceneggiata sulla sorte di due militari, in servizio per lo Stato Italiano a bordo di una nave mercantile civile. Un governo che non garantisce e protegge i propri uomini nell'adempimento del loro dovere, non può essere un governo riconoscibile come tale. I marò sono stati riconsegnati una seconda volta ad un governo straniero in cui vige la pena di morte, in palese violazione delle norme Costituzionali, per garantire e tutelate la libertà dell'ambasciatore Italiano trattenuto indebitamente da uno Stato straniero, in palese violazione delle norme consuetudinarie di diritto Internazionale.
Invece di affrontare con forza l’azione illegale del governo Indiano per aver violato la Convenzione di Vienna del 61, che codifica i principi universalmente riconosciuti sulle relazioni diplomatiche anche in caso di guerra, il nostro governo alza le mani in segno di arresa. E’ finita, abbiamo perso qualsiasi credibilità nello scacchiere Internazionale. Il Cocer dei Carabinieri invita il Ministro della Difesa ed il capo di Stato maggiore della Difesa, ammiragli Di Paola e Binelli, a consegnarsi al governo Indiano al posto dei due marò. Gli Italiani e gli stessi militari, chiedono che venga loro restituita la dignità e l' arbitrio di essere artefici della propria libertà.
Il governo Italiano ha assicurato che non potrà essere applicata la pena di morte ai fucilieri Latorre e Girone , ma ad aggravare ulteriormente la situazione sono le parole del Ministro della Giustizia Indiana, Ashwani Kumar, che ha negato l'annuncio di tali assicurazioni. Pirandello e Totò non avrebbero saputo fare di meglio, una sceneggiata sulla sorte di due militari, in servizio per lo Stato Italiano a bordo di una nave mercantile civile. Un governo che non garantisce e protegge i propri uomini nell'adempimento del loro dovere, non può essere un governo riconoscibile come tale. I marò sono stati riconsegnati una seconda volta ad un governo straniero in cui vige la pena di morte, in palese violazione delle norme Costituzionali, per garantire e tutelate la libertà dell'ambasciatore Italiano trattenuto indebitamente da uno Stato straniero, in palese violazione delle norme consuetudinarie di diritto Internazionale.
Invece di affrontare con forza l’azione illegale del governo Indiano per aver violato la Convenzione di Vienna del 61, che codifica i principi universalmente riconosciuti sulle relazioni diplomatiche anche in caso di guerra, il nostro governo alza le mani in segno di arresa. E’ finita, abbiamo perso qualsiasi credibilità nello scacchiere Internazionale. Il Cocer dei Carabinieri invita il Ministro della Difesa ed il capo di Stato maggiore della Difesa, ammiragli Di Paola e Binelli, a consegnarsi al governo Indiano al posto dei due marò. Gli Italiani e gli stessi militari, chiedono che venga loro restituita la dignità e l' arbitrio di essere artefici della propria libertà.
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