La Corte di Cassazione, con sentenza
n. 8283 del 24 maggio 2012, è intervenuta nuovamente sulla durata del
giusto processo, accogliendo il ricorso di un cittadino contro il
ministero della Giustizia, che aveva avanzato domanda di equa riparazione di
danno patrimoniale e non, subito a causa dell’irragionevole durata del
processo, in base alla legge n. 89/2001. La durata del processo era di
tre anni e otto mesi e, in primo grado, la Corte d’appello aveva ritenuto non
lungo il tempo trascorso per poter richiedere l’equa riparazione, ma la Corte
di Cassazione, con la sentenza sopra citata, ha invece accolto il ricorso
affermando che il giusto processo non deve comunque superare la durata di
due anni.
Un altro colpo per la nostra Giustizia lumaca.