Il Ministero dell’Interno deve imporre ai Comuni che
hanno imposto le strisce blu senza la previa individuazione delle aree aventi i
requisiti di cui all’art 7 del Codice della strada, la restituzione di quanto
pagato dai cittadini negli ultimi 5 anni per i divieti di sosta in tali aree.
Nello specifico i Comuni che per il Codacons devono essere chiamati a restituire gli introiti delle sanzioni, sono i seguenti:
Nello specifico i Comuni che per il Codacons devono essere chiamati a restituire gli introiti delle sanzioni, sono i seguenti:
- quelli
che hanno adottato le strisce blu senza aree gratuite in zone non ztl o
pedonali e senza deliberare le ragioni specifiche che giustificassero tale
imposizione pecuniaria;
- quelli
che, pur avendo deliberato l’individuazione di tali aree come soggette a
particolare rilevanza urbanistica, lo hanno fatto illegittimamente, ossia
in mancanza dei presupposti voluti dal Codice della strada (ad esempio
individuando zone a bassa densità abitativa o zone periferiche).
Per
il Codacons in Italia sono oltre 3.000 i Comuni di media grandezza che non
hanno provveduto agli adempimenti voluti dalla legge e che ora rischiano di
cadere nei rigori della Cassazione. La sentenza in questione, inoltre,
comporterà delle conseguenze per gli automobilisti. Nel dettaglio:
- I
cittadini che hanno ricevuto una multa per sosta irregolare nelle strisce
blu, laddove ravvisino l’assenza di posteggi gratuiti nelle aree limitrofe
a quella dove è stata elevata la contravvenzione, e qualora non si tratti
di aree pedonali o ztl possono, entro 60 giorni dalla notifica del verbale
di contravvenzione, presentare ricorso dinanzi al Giudice di pace o
Prefetto, ai sensi degli articoli 203 e seguenti del Codice della Strada e
della legge 24 novembre 1981 n. 689;
- Nel
ricorso occorre fare riferimento alla sentenza della Corte di Cassazione
deducendo che non esistono aree gratuite nelle zone limitrofe a quella
dove è stata elevata la multa. Se il comune si oppone nel giudizio
esibendo una delibera adottata in data anteriore a quella della
contravvenzione, delibera con la quale individua la strada come area
pedonale, ztl o di rilevante valore urbanistico, il cittadino – ove non si
ravvisino in concreto i presupposti giustificativi della delibera comunale
(come nel caso di zone periferiche o semiperiferiche o nelle quali non vi
sia alcun particolare problema di traffico) – potrà chiedere comunque al
giudice di pace l’annullamento della multa previa sospensione della
stessa;
- Per
valutare la fattibilità dei singoli ricorsi è opportuno farsi assistere da
un’associazione dei consumatori. Il Codacons mette a disposizione i propri
consulenti in tutta Italia, con i quali è possibile fissare un
appuntamento contattando il call center 892-007
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