La proporzionalità delle sanzioni disciplinari. La sentenza del Consiglio
di Stato nr. 25/2011 mette in evidenza l'esigenza della proporzionalità
nell’esercizio dell' azione disciplinare.
La giurisprudenza ha ritenuto
sussistente il vizio di eccesso di potere quando il provvedimento disciplinare
appare sproporzionato rispetto ai fatti accertati ( Sez. IV, n. 6353/2009). Sia
ai dipendenti pubblici come ai militari, un isolato comportamento illecito non
può giustificare la misura disciplinare estintiva del rapporto di lavoro;a meno
che i fatti commessi siano talmente gravi da evidenziare l'assenza delle doti
morali, necessarie per la prosecuzione dell'attività lavorativa. Risulta
violato il principio di proporzionalità quando la responsabilità per il reato
commesso non può essere attribuita direttamente al dipendente civile o
militare.
Il ricorso al TAR del lazio viene
esperito da un agente della Guardia di Finanza contro l'espulsione dal Corpo a
causa di un procedimento penale, poi archiviato. Nella fattispecie si era
proceduto penalmente nei confronti del ricorrente e della consorte per un furto
commesso da quest'ultima in un …….
In prima istanza il ricorso contro
il provvedimento viene respinto dal giudice, mentre il Consiglio di Stato
ribalta la decisione evocando il principio di proporzionalità.
Il Consiglio di Stato non ha infatti condiviso la tesi dell'Amministrazione che ha posto in evidenza, nella fattispecie, un indice di carenza di qualità morali e di carattere e comunque lesivo del prestigio del Corpo –ritenendo, evidentemente, che un isolato comportamento illecito non faccia venir meno gli obblighi assunti con il giuramento.
Il Consiglio di Stato non ha infatti condiviso la tesi dell'Amministrazione che ha posto in evidenza, nella fattispecie, un indice di carenza di qualità morali e di carattere e comunque lesivo del prestigio del Corpo –ritenendo, evidentemente, che un isolato comportamento illecito non faccia venir meno gli obblighi assunti con il giuramento.
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