Spesso
ci rendiamo conto che i ricorsi depositati in Prefettura avverso le
infrazioni al c.d.s. vengono facilmente rigettati senza una congrua motivazione
e senza che si prendano in esame le eccezioni sollevate. Pare ci si
trovi, spesso, innanzi a funzionari schierati e non profondamente specializzati
sulla materia. La Corte di Cassazione, a Sezioni Unite, con la
sentenza n. 1786/2010 ha
dato un preciso indirizzo in merito, qualora il giudice di pace debba
pronunciarsi sul rigetto del Prefetto al ricorso contro una multa. Egli
infatti, nella sua decisione non deve solo basarsi su questioni formali (ho
chiesto di essere ascoltato, ma non sono stato convocato) o sulla plateale
incongruenza delle motivazioni (chiedo l’annullamento per il motivo x, ma il
prefetto boccia valutando altri elementi), ma è tenuto a valutare il merito del
ricorso, a prescindere, appunto, dalla superficialità del Prefetto.
Nessun commento:
Posta un commento