La
Corte di Cassazione
con sentenza n. 8318/11, che ha dato torto al Comune di Milano nella causa
ha colto il ricorso della Fondazione Irccs, Istituto Nazionale dei Tumori,
contro il Comune di Milano, poiché nella bolletta veniva addebitato il servizio
di depurazione, inesistente..
In prima e seconda istanza, i giudici
nell'interpretare l'art. 14 della legge36/94, asserivano che vi fosse l'obbligo
del pagamento della tariffa anche in assenza del servizio di depurazione
dell'acqua.
La Suprema Corte, ha però controvertito i
giudizi di primo e secondo grado,accogliendo il ricorso dell'Istituto,
sostenendo che, "a fronte del pagamento della tariffa, l'utente riceve un
complesso di prestazioni consistenti, sia nella somministrazione della risorsa idrica,
sia nella fornitura dei servizi di fognatura e depurazione",perciò, se il
servizio non c'è, non va pagato. Anche la Corte Costituzionale con sentenza n.
335 del 2008 aveva ritenuto incostituzionale la norma che imponeva ai cittadini
il pagamento diun servizio di depurazione inesistente.
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