Articolo 17, DL 1/7/2009 n. 78
- Assenze per malattia: si torna alle vecchie fasce orarie di reperibilità e la
spesa per la visita fiscale non ricade sull'ente locale
ASSENZE
PER MALATTIA
Il comma 5 dell’art. 71 L. 133/08 è
abrogato, e gli effetti di tale abrogazione decorrono dall’entrata in vigore
del presente Decreto Legge.
Il comma 5 citato prevedeva la non fruizione delle somme stanziate per la contrattazione integrativa in caso di assenza per malattia del dipendente, con conseguente diminuzione dell’introito netto annuo. Tale abrogazione significa che l’assenza per malattia non inciderà negativamente sulla distribuzione del salario accessorio. Ciò è in linea con la Riforma dell’Amministrazione che il Governo sta attuando attraverso la L. 15/09 e il collegato Decreto legislativo di attuazione della stessa, che basa la distribuzione dei fondi destinati alla contrattazione integrativa sui risultati ottenuti dal personale e sulla sua produttività.
Il Decreto Legge abroga poi, anche il secondo periodo del comma 3 dell’art. 72 L. 133/08 che fissava le fasce orarie di reperibilità per le visite di controllo dalle 8.00 alle 13.00 e dalle ore 14 alle ore 20.00, che davano luogo a qualcosa di simile ad un arresto domiciliare dei lavoratori. Il diverso trattamento riservato ai lavori pubblici rispetto ai lavoratori privati, del tutto ingiustificato sotto ogni profilo, di merito e di diritto, viene finalmente meno dopo un anno di pressioni. Le fasce di reperibilità pertanto tornano ad essere –dalla data di entrata in vigore del Decreto Legge- quelle precedenti, vale a dire dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 17:00 alle 19:00.
Per ciò che riguarda i carichi onerosi derivati dall’effettuazione dei controlli sulle assenze per malattia, essi spettano al Servizio sanitario nazionale. Il Decreto Legge infatti chiarisce che il Servizio Sanitario Nazionale non può pretendere il pagamento delle visite di controllo alle Amministrazioni richiedenti, poiché tale attività è un suo specifico compito istituzionale. Si pone fine così al braccio di ferro che spesso ha opposto il Servizio Sanitario Nazionale alle diverse Amministrazioni.
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