Spesso
di ritiene erroneamente che il connubio giustizia
- magistratura sia un
percorso segnato, ove le due figure convivano armoniosamente nella coscienza
che l’una sia il riflesso dell’altra. Il binario percorso dalla magistratura
non è sempre parallelo a quello della giustizia, spesso l’intreccio di
interessi e le convinzioni ideologiche snaturano il giudizio e l’imparzialità
dei magistrati, che, nella estensione che la dottrina offre loro con il binomio
“libero convincimento ”
, pervertono l’entità del diritto e la natura stessa della Giustizia.
Perché
ad un giudice deve essere favorito un termine entro il quale può determinare un
giudizio personalistico, discostante, a volte, dall’indefettibile e oggettiva
applicazione della norma. Quante volte si è avuta la sensazione che in nome
della legge e del cosiddetto “popolo Italiano” sia stata fatta un’
ingiustizia? Quante volte il libero
convincimento del giudice ha
distorto -volutamente o meno- la natura incorporea della norma?
Chi
fra di noi può dire di vivere in uno Stato ove il diritto dell’individuo e
della stessa comunità sia garantita?
Ove
non esiste il diritto non può esistere libertà.
I
singoli individui, quelli che sentono il peso delle proprie responsabilità e
del proprio dovere, imparziali nelle loro decisioni, incorruttibili e distanti
dalle simpatie politiche, hanno preservato uno Stato, che purtroppo, ancora
oggi, indugia sull’orlo di una totale anarchia.
Quante
volte il senso comune della gente ha fatto ritenere che è più facile che
finisca in galera un semplice ladruncolo che non chi ruba miliardi o un
politico o un magistrato?
Oggi
più che mai si ha bisogno di sentirsi garantiti, non solo nella propria
incolumità fisica ma anche nelle aule dei tribunali.
I
nostri politici dimostrano ancora oggi di non aver alcun senso del pudore,
perché litigano, non per una giusta causa degna e meritevole di attenzione, ma
per chi possa ricoprire, fra i loro uomini, la carica di giudice
Costituzionale.
L’inerzia
dell’onestà umana ha compresso ogni senso di giustizia e di libertà .
Geronimo
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