venerdì 11 maggio 2012

LE VITTIME DI NASSIRIYA E DELL'URANIO IMPOVERITO OTTENGONO UN RISARCIMENTO




DUE STORIE CON UNA STESSA MOTIVAZIONE "NEGLIGENZA"
Il presidente dell'Anavaf (associazione che difende i militari e i familiari delle vittime) ha divulgato la sentenza della S.C. la quale ha riconosciuto il nesso di causalità fra l'insorgenza del Linfoma di Hodgkin e l'esposizione all'uranio impoverito in relazione al servizio del militare ricorrente svolto in Somalia . Il Ministero della Difesa è stato condannato a pagare un risarcimento di 545.061 Euro. Il perito del tribunale ha ritenuto destituite di fondamento le conclusioni dell'indagine scientifica della commissione Mandelli, secondo cui non poteva essere accertato un nesso di causalità fra la malattia e l'esposizione del militare all'uranio impoverito. La procedura di ricerca della commissione Mandelli è stata ritenuta errata. Le cautele da parte del Ministero della Difesa sono state ignorate nonostante l'adozione da parte di altri contingenti di misure di prevenzione per la pericolosità specifica di quel teatro di guerra, sotto il profilo eziopatogenetico. Secondo i giudici, «al di là delle raccomandazioni che erano o dovevano essere note al ministero, il fatto che ai militari americani fosse imposta l'adozione di particolari protezioni, anche in mancanza di ulteriori conoscenze, doveva allertare le autorità italiane». Viene quindi messo in evidenza un atteggiamento non ispirato ai principi di cautela e responsabilità da parte del Ministero della Difesa, che ha ignorato le informazioni in suo possesso circa la presenza di uranio impoverito e le segnalazioni che pervenivano dai militari Italiani impegnati in quel teatro. Il presidente Falco Accame, che parla di sentenza storica , sottolinea l'incertezza delle vittime all'esposizione all'uranio, che oscilla, a seconda delle rilevazioni, tra i 77 e i 160 morti, e tra i 312 e i 2.500 malati.
La sufficienza con la quale si affrontano certe situazioni è stata sempre un punto debole delle nostre amministrazioni, civili e militari.
Cosi come anche per quanto riguarda le vittime di Nassirya, ove la Cassazione ha riconosciuto il risarcimento alle famiglie dei 19 caduti, le quali hanno combattuto per l'accertamento della verità.          L'avv. Fracesca Conte ha risaltato la sentenza come una vittoria  morale, in un clima di isolamento ove la stessa Procura militare ha rinunciato a ricorrere in Cassazione insieme a loro contro le assoluzioni del generale dell'Esercito Bruno Stano, condannato in primo grado dal gup del Tribunale militare di Roma a due anni di reclusione per non avere adottato tutte le misure necessarie alla difesa di base Maestrale e del generale dell'Esercito Vincenzo Lops.
La Corte militare d'appello aveva assolto i generali ed aveva quindi escluso il risarcimento a favore dei familiari delle 19 vittime. Nell’aula "Brancaccio", dove è stato letto il dispositivo, ha voluto essere presente il Procuratore generale militare presso la Cassazione Antonino Intelisano che ha esclamato: «Sono molto contento, nessuno più di me sa quanto è stato difficile questo percorso» Difficile perché erano coinvolti due generali e non due caporali!?
In entrambe i casi si è omesso di adottare le opportune cautele affinché gli eventi (la contaminazione e l'attentato alla base) si potessero verificare.
La mia riflessione è: “  perché chi è negligente ed omette di adottare le dovute cautele non paga mai di persona”? Perché non riusciamo mai ad individuare un responsabile!? Il risarcimento chi dovrà pagarlo, lo Stato? Ma lo Stato, chi è?




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