Commette un reato il datore di lavoro che minaccia di
licenziare un dipendente che non accetta "di svolgere l'attività
lavorativa fuori del normale orario di servizio". A stabilirlo è la Corte
di Cassazione,
V Sez. penale con sentenza n. 11891/2010. Secondo
la Suprema Corte, tale comportamento, integra i reati di minacce e di violenza
privata. Per tale motivo, il capo reparto è stato condannato al pagamento di
una multa di 51 euro e, al risarcimento dei danni alla lavoratrice.
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