venerdì 18 maggio 2012

CORTE EUROPEA - GIUDIZIO VINCOLANTE


Se è in corso una causa nello Stato Italiano, il giudice nazionale deve tener conto della giurisprudenza europea, così esprime la Corte di Cassazione con la sentenza n. 19985 del 30 settembre 2011, che ha respinto il ricorso presentato da un uomo che aveva chiesto i danni per essere stato diffamato su un noto quotidiano.
La Convenzione europea dei diritti dell'uomo deve essere applicata con effetto immediato dal giudice nazionale chiamato a decidere , con effetto conseguenziale della realizzazione dell'equo processo effettivo e paritario nella sostanza processuale , così come indica l'art. 111, Co.1 della Costituzione. Le sentenze della Corte di Strasburgo, pur avendo natura dichiarativa, qualora divenute definitive consentono la richiesta risarcitoria dei danni morali e materiali, in quanto precettive, la cui applicazione dell'organo giudicante, non può discostarsi dall'interpretazione data dal giudice europeo.
Vi è quindi un vincolo che può cambiare l'istituto giuridico nel nostro paese, avvicinandolo, sotto alcuni aspetti, a quello americano.

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